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   Il Punto

giovedì 9 aprile 2015

Ricerca sul carcinoma della prostata metastatico resistente: importanti esiti dall'IRST


E' stata recentemente pubblicata un'importante ricerca effettuata all'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola cha ha evidenziato quanto rilevante sia il ruolo predittivo precoce della tomografia computerizzata (FCH-PET/CT) nei pazienti con con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione trattati con nuove terapie ormonali.

Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica 'Oncotarget' i risultati di un importante studio effettuato all'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola cha ha evidenziato quanto rilevante sia il ruolo predittivo precoce della tomografia computerizzata (FCH-PET/CT) nei pazienti con con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione trattati con nuove terapie ormonali.

"Il lavoro appena pubblicato - spiega il dottor Ugo De Giorgi, responsabile del Gruppo di Patologia Uro-Ginecologico di Oncologia Medica IRST e primo autore dello studio effettuato in collaborazione con la dott.ssa Federica Matteucci, responsabile Medicina Nucleare Diagnostica IRST - rientra nell'ambito di un progetto di sviluppo di strategie di trattamento basato su biomarcatori nel carcinoma prostatico e dimostra come una risposta o progressione metabolica ad abiraterone in pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione (CRCP) avvenga già nelle fasi precoci, quando spesso la TAC e altro 'imaging' anatomico non è sempre in grado di identificare differenze sostanziali. Il lavoro pubblicato su Oncotarget è il primo studio che ha valutato il possibile ruolo predittivo precoce della FCH-PET/CT nei pazienti con CRPC trattati con nuove terapie ormonali". E aggiunge: "I risultati emersi dal nostro studio hanno evidenziato come la FCH-PET/TC sia in grado di identificare precocemente pazienti con resistenza primaria al trattamento, fattore determinante se si tiene in considerazione che la terapia con abiraterone viene continuata fino a progressione. L'analisi multivariata ha poi evidenziato come la capacità di FCH-PET/TC di predire gli esiti di questi pazienti risulti indipendente dalla risposta al PSA".

Il dottor De Giorgi conclude infine che "un'osservazione importante emersa dal nostro studio è stata l'evidenza di un 'mis-match' (discrepanza, ndr) riscontrato in 4 pazienti tra la risposta valutata con il PSA e la progressione evidenziata alla PET/CT dopo 1 - 2 mesi: la mancata corrispondenza è stata ricondotta a fenomeni di "flare osseo", già peraltro evidenziati con la scintigrafia ossea nei pazienti in trattamento con abiraterone, ma per la prima volta descritti anche con FCH-PET/CT. Ulteriori studi su larga scala sono comunque necessari per confermare il ruolo della FCH-PET/CT nel predire l'outcome e nel monitoraggio della risposta/progressione ai trattamenti nei pazienti con CRPC".


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Link e Numeri Utili
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Ospedale Bufalini di Cesena
IRST di Meldola
Istituto Europeo di Oncologia di Milano